Quando ero bambino mi piaceva riempire un foglio bianco con disegni, immagini e segni partendo da un'idea, o da ciò che desideravo. I tempi, gli strumenti e il bambino sono cambiati ma il concetto è rimasto essenzialmente lo stesso. Il bambino di allora si chiama Giuseppe Strocchi, classe 1968.

...Penso che la creatività, la fantasia, l'estro e il gusto siano qualità innate che si possiedono sin dalla nascita; non esiste una scuola che le insegni o le faccia nascere, ma affinare e migliorare per utilizzarle nella direzione più congeniale. Per quel che mi riguarda, almeno un paio di queste, fondamentali per poter intraprendere la professione nell'ambito della comunicazione visiva, le ho sicuramente ereditate da mio padre, noto fotografo sin dai primi anni '50 in ambito pubblicitario e industriale e successivamente affinate attraverso i miei due fratelli anch'essi professionisti da oltre trent' anni, uno come fotografo che ha ha rilevato l'attività di famiglia e l'altro come grafico pubblicitario; con quest'ultimo ho iniziato la professione venti anni fa, in ambito di progettazione, grafica pubblicitaria e comunicazione visiva aziendale e di prodotto. Questo mi ha permesso di maturare una vasta esperienza in tutte le fasi di questa professione, (la parte prettamente commerciale, gli incontri preliminari con il cliente, la presentazione dei vari step di progettazione e lavorazione, fino alla sua conclusione, e la competenza nelle fasi e nelle problematiche legate alla produzione e post produzione) maturata negli anni grazie all'affiancamento e al confronto quotidiano con un vero professionista del settore, attivo da quando non esisteva ancora l'apporto/supporto dell'informatica e le idee scaturivano unicamente dalla matita e una profonda cultura e conoscenza del colore; da questo punto di vista devo dire di essere stato molto fortunato, anche perchè sono cresciuto in un ambiente che ha sempre stimolato e alimentato la creatività e lo spirito di iniziativa. Con il passare degli anni i nostri caratteri così diversi e le opposte personalità, ci hanno portano a seguire e intraprendere percorsi e metodi diversi (nonostante condividiamo gli stessi locali all'interno dell'edificio costruito negli anni '60 da nostro padre), che ogni tanto però si incontrano per collaborazioni che non ci fanno dimenticare di essere fratelli ....nel nostro caso l'unione (a volte) fa la forza.